collaborazioni

PER GLI AUTORI E LE CASE EDITRICI: Intanto grazie agli Autori ed alle Case Editrici che mi hanno proposto di collaborare e sono stata felice di accettare. Grazie perché ciò significa che il mio modesto parere ha suscitato il Vostro interesse. Accetto volentieri proposte di collaborazioni da parte Vostra, non a pagamento. I contatti possono essere fatti attraverso il modulo di contatto oppure direttamente via mail all’indirizzo ocenausyca@gmail.com. Accetto la copia cartacea e le eventuali anteprime dei romanzi che andrò a leggere, segnalare e recensire.

BARBARA BARALDI


 


LA STAGIONE DEI RAGNI

GIUNTI EDITORE

Il romanzo è ambientato a Torino, sul finire degli anni 80; si apre in una notte dell’estate del 1988 quando Carlos con la macchina fotografica della mamma, Leda, fotografa una colonia di ragni sul ponte Vittorio Emanuele I nei pressi della Gran Madre. Quell’anno il ponte era stato invaso da migliaia di colonie di ragni.
Intanto il procuratore Francesco Scalviati si trova a dover indagare per il duplice omicidio di una coppia di fidanzati. La zona dell’omicidio è il Pian del Lot.
Durante le indagini entra in scena anche un detective dell’FBI che arriva da San Francisco e dopo una serie di vicissitudini confessa che si trova a Torino perché secondo lui vi sono delle congruenze tra gli omicidi avvenuti in città e quelli avvenuti quindici anni prima a San Francisco.
Ci sono diversi avvenimenti che tirano in ballo la malavita locale, il triangolo magico che vede coinvolte le città di Torino, Londra e San Francisco, oltre alle indagini parallele da parte di Leda, giornalista de La Stampa.
Dopo una serie di colpi di scena e azioni rocambolesche, si arriva alla soluzione del caso, non senza complicazioni.
Ho adorato questo romanzo per diversi motivi. Intanto è ambientato a Torino e quindi conosco i luoghi citati, persino la mia Settimo.
Mi ritrovo inoltre nel periodo che ha visto fiorire e progredire la tecnologia, la nascita dei primi computer e sistemi operativi, dei fax e dei modem e i primi vagiti di internet, quando i cellulari non esistevano ancora e le immagini non venivano catturate dalle telecamere poste lungo le strade.
Essendo io malata di tecnologia non potevo non ritrovarmici.
Ho apprezzato molto il riferimento a Gustavo Rol, che ho sempre ammirato.
La lettura è scorrevole e i personaggi sono ben definiti.

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